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A maggio 2004 prende il via la FASE 3 dei lavori,
                     la più imponente






                     La Fase 3 prevedeva un lotto di lavori imponente:
                     •  la ricostruzione dell’ex salone dell’Asilo – privo di fondamenta – con l’aggiunta di un vasto piano
                       interrato e di un primo piano. Il piano interrato avrebbe accolto una palestra, le vasche per le tera-
                       pie riabilitative, spogliatoi, docce ed un locale adibito a magazzino di tutto il Centro Polifunzionale.
                       Nel piano terra si sarebbe ripristinato l’antico salone destinato ad accogliere gli anziani del Cen-
                       tro Diurno Integrato nei momenti di animazione e di socializzazione, dei pasti, etc. Il primo piano
                       avrebbe accolto una parte dei minialloggi protetti;
                     •  la ristrutturazione di tutto il resto del piano terra dell’edificio, con la realizzazione della reception,
                       del bar, della sala riposo, dell’ambulatorio, etc.
                     •  il completamento del portico attorno al giardino interno per accogliere gli anziani nelle giornate
                       di sole;
                     •  il rialzamento dell’ala della cappellina consacrata, con un piano in cui realizzare gli altri due minial-
                       loggi protetti, con accesso tramite un secondo ascensore.

                     Il  finanziamento  di  questa  imponente  opera   Il secondo vincolo richiedeva il rilascio di una
                     stimata poteva contare sul contributo della   fideiussione  a  favore  della  Regione  a  garanzia
                     Regione  Lombardia  nell’ambito  dei  finanzia-  del prestito, pari all’importo da restituire e per
                     menti previsti dal FRISL 2002 e finalizzati alla   tutta la durata dell’operazione, ovvero venti anni
                     Realizzazione di strutture alternative per anziani:   più il periodo di esecuzione dei lavori. La Banca
                     647.288 Euro da restituire in 20 anni senza in-  chiese per rilasciare la fideiussione una garanzia
                     teressi. Tra le 111 domande presentate, solo 57   diversa dall’immobile, essendo questo già ipote-
                     vennero finanziate: tra queste il nostro progetto   cato per il mutuo di acquisto e la ristrutturazio-
                     si piazzò al 29° posto nella graduatoria redatta   ne. Venne in aiuto l’Amministrazione Comunale
                     dal Nucleo di valutazione regionale ottenendo il   che, in quanto proprietaria del suolo, si fece ca-
                     punteggio più alto tra tutti i progetti presentati   rico della fidejussione.
                     per la qualità delle soluzioni progettuali. L’ap-
                     proccio nuovo all’aiuto all’anziano aveva fato   A novembre 2003 venne indetta la gara per i la-
                     breccia anche in Regione.                  vori della FASE 3, a cui risposero sedici imprese,
                                                                la maggior parte locali, ma anche provenienti da
                     Purtroppo  l’accesso  a  questo  finanziamento   Milano, Bergamo, Vercelli, Pavia…
                     presentava due vincoli pesanti da sopportare:   Assistiti nel complesso meccanismo di valutazio-
                     anzitutto l’applicazione di una gara di appalto   ne e selezione dall’Ufficio Tecnico del Comune di
                     a livello nazionale ai sensi della Legge Merloni,   Bellusco, l’appalto venne aggiudicato all’impresa
                     prevista allorché un progetto era finanziato dal   Mattia srl, con sede a Milano, che aveva applica-
                     Pubblico per oltre il 50% e il valore totale dell’o-  to un ribasso d’asta eccezionale del 13,33%, con
                     pera era superiore ad un milione di Euro.   un risparmio di circa 93.000€ (IVA inclusa).

                     La  Merloni  imponeva  che  venisse  indetta una   Nessuno di noi fu contento: l’impresa ci era sco-
                     gara aperta a tutte le imprese italiane con cri-  nosciuta e il suo responsabile ci sembrò subito
                     teri di partecipazione molto precisi, con mecca-  un avventuriero. Quel risparmio di 93 mila euro,
                     nismi di selezione altrettanto ferrei e criteri di   in base ai meccanismi del FRISL, si tradusse in
                     assegnazione ancor più rigidi (la legge era stata   una riduzione del prestito infruttifero della Re-
                     studiata durante Tangentopoli per rendere gli   gione Lombardia da 647 a 554 mila euro. E per
                     appalti pubblici difficilmente manovrabili).   lo Studio Parolini, incaricato alla direzione dei la-
                                                                vori, iniziò un periodo di conflittualità continua
                     La Fondazione aveva sempre fatto gare di appal-  con l’Impresa per controllare che i lavori fossero
                     to di natura privata, ma invitando imprese cono-  fatti a regola d’arte, e per tenere a bada le richie-
                     sciute, di assoluta fiducia, locali e quindi attente   ste di revisione della spesa sollevate quotidiana-
                     al valore sociale dell’opera.              mente dal costruttore.



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