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Caro amore mio...
ho saputo cosa mi sta succedendo. Me l’hanno spiegato bene:
Me l’hanno spiegato oggi. poco alla volta o magari più velocemente,
Un oggi che segnerà le nostre vite. i ricordi si staccheranno da me
Una data che, insieme a tante altre, come foglie da un albero, si cancelleranno
presto scorderò. Io. Tu no. come orme sulla spiaggia.
Da questo momento in poi E io non sarò più io.
i nostri ruoli si invertiranno. Non sopporterò più i colori accesi
I nostri compiti cambieranno. dei quali ci siamo sempre circondati,
Io, sempre così presente con i miei progetti, non saprò più guardare le foto
la voglia di prendermi cura perché non mi racconteranno nulla,
di te e degli altri, non mi riconoscerò in uno specchio e…
piano piano mancherò a me stesso, non riconoscerò te e voi,
confonderò i giorni, gli amori della mia vita.
dimenticherò le parole, che tanto amo, E forse ti dirò di lei.
fino a non saperle più usare. Forse tornerò adolescente e, chissà,
Ne perderò il suono, magari ti racconterò quei segreti
il senso, il significato. che ho gelosamente custodito
Cancellerò momenti, episodi, luoghi. e te li racconterò come ad una complice,
Succede già… piccole dimenticanze, con il sorriso. Ne saprai ridere?
i miei “non ricordo”, I miei tempi diventeranno lunghi,
gli oggetti che pensavo persi i miei discorsi insensati
e che invece continuo a riporre senza senso. e dovrai imparare la pazienza.
E tu a prendermi in giro per la mia distrazione. Forse diventerò violento e intrattabile.
Ma non è distrazione. Dovrai imparare la forza.
È una malattia, Per riportarmi indietro, quando ti sarà possibile.
composta da lettere dure, Per chiedere aiuto a chi può e saprà dartelo.
che renderà duri i nostri giorni insieme. Senza sensi di colpa. Senza vergogna.
E insieme dovremo accettarlo. E la tenacia di ricordare, tu,
Ho paura, caro amore mio, quanto amore c’è stato.
del dolore che ti sto infliggendo. E quanto ancora ce n’è anche dentro di me…
Io non ricorderò, ma tu sì, A questo dovrai ancorarti: ritrovare
e questo ti farà male. le risate, le carezze, i nostri abbracci infiniti.
Chiederò tanto, troppo. Quelli, ti prego, non smettere di donarmeli.
E questa confusione, questo smarrimento Anche quando mi sarete estranei,
che mi circondano sempre più spesso, quando i miei occhi leggeranno il vuoto…
come una nebbia fittissima, Lì, dentro quel vuoto, ci sarò sempre io.
saranno per te un carico pesante. Questo non dimenticarlo mai.
Dal cortometraggio “La lettera”, del regista Marco Calvise
Una delle letture proposte prima di iniziare la camminata del 29 settembre.